Bonus ristrutturazione 2024: cosa cambia da adesso in poi?

Il bonus ristrutturazione 2024 introduce nuove prospettive per chi desidera rinnovare la propria casa. Anche se quest’anno il governo ha ridotto le detrazioni fiscali al 30% e previsto ulteriori riduzioni nei prossimi anni, le opportunità rimangono sostanziali per migliorare sia l’estetica che l’efficienza energetica degli spazi abitativi.

Ti guidiamo alla scoperta di come questi incentivi aggiornati possano trasformare la tua casa in un esempio di sostenibilità, nonostante le sfide presentate dalle nuove normative.

Come funziona il bonus ristrutturazione 2024?

Il bonus ristrutturazione 2024 è progettato per facilitare e rendere economicamente vantaggioso l’ammodernamento e la riqualificazione delle abitazioni in Italia. Questo incentivo fiscale permette ai proprietari di immobili di ottenere una detrazione sulle spese effettuate per lavori di ristrutturazione. Specificamente, la legge prevede un limite massimo di spesa ammissibile per ciascun tipo di intervento, su cui si può ottenere una percentuale di detrazione. 

Gli interventi che rientrano in questa categoria sono vari e comprendono dalla manutenzione ordinaria, come la tinteggiatura o il rifacimento degli impianti idraulici, alla manutenzione straordinaria, che include la ristrutturazione del tetto o la modifica delle strutture portanti.  

In aggiunta, il bonus copre anche gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, come l’installazione di sistemi di isolamento termico o la sostituzione di infissi per ridurre le dispersioni energetiche. Anche l’installazione di sistemi di sicurezza avanzati, inclusi antifurti e videocamere, rientra negli interventi incentivati. 

La detrazione fiscale concessa attraverso il bonus ristrutturazione viene applicata direttamente sulle imposte dovute dal contribuente e viene suddivisa in quote annuali, che possono essere ripartite in un numero di anni predeterminato, alleviando così l’impatto economico immediato.  

Questo sistema di detrazione rende il processo di ristrutturazione più gestibile per i proprietari, facilitando l’investimento in miglioramenti che altrimenti potrebbero risultare proibitivi. 

Pannelli fotovoltaici installati nel tetto grazie al bonus ristrutturazione 2024

Cosa cambia rispetto al 2023 e prospettiva al 2025: spiegazione in breve

Il bonus ristrutturazione del 2024 segna un punto di svolta rispetto alle politiche del 2023. Quest’anno, le detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie e miglioramenti energetici sono state modificate significativamente. Invece dell’aumento generale delle detrazioni sperimentato negli anni precedenti, il 2024 introduce una riduzione programmata: a partire dal 2025, la detrazione fiscale scenderà al 36%, con un tetto massimo di spesa ridotto a 48.000 euro, esclusivamente per interventi che influenzano direttamente l’efficienza energetica degli edifici. Questo cambio mira a incentrare i benefici sui progetti più impattanti in termini di sostenibilità.

Oltre alla modifica delle detrazioni, vi è una revisione nella gestione dei crediti fiscali. Dal 2024, non sarà più possibile compensare tali crediti con contributi previdenziali o INAIL attraverso le banche, una mossa volta a semplificare e rendere più trasparente il sistema delle agevolazioni.

Questi aggiustamenti normativi sono pensati per incentivare investimenti mirati e sostenibili, riducendo al contempo la complessità amministrativa e migliorando l’efficienza nella gestione delle risorse statali. Si prevede che queste modifiche promuoveranno una maggiore consapevolezza ambientale tra i proprietari di immobili e stimoleranno investimenti più strategici e riflessivi nel settore delle ristrutturazioni.

Come richiedere bonus ristrutturazione 2024: ecco i passaggi che devi seguire 

Per assicurarti che la tua richiesta del bonus ristrutturazione 2024 sia in linea con le disposizioni legali, è importante riferirsi specificamente alla legge di bilancio 2022, la quale è stata prorogata nel corso del 2024.  

La legge di bilancio, approvata annualmente, dettaglia le normative fiscali e gli incentivi per l’anno a venire e include le disposizioni specifiche per le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie.  

Le detrazioni per il bonus ristrutturazione sono regolate dall’articolo 16-bis del Decreto del Presidente della Repubblica 917/1986, meglio conosciuto come Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che stabilisce i criteri e le percentuali di detrazione. 

Quando prepari la documentazione per richiedere il bonus, assicurati di includere: 

  1. Fatture e ricevute. Questi documenti devono chiaramente indicare la natura dei lavori eseguiti, i costi sostenuti e devono essere emessi da ditte o professionisti regolarmente registrati. 
  1. Permessi di costruzione. A seconda della natura del lavoro, potrebbe essere necessario ottenere permessi specifici dal tuo comune. Questi possono variare da una semplice notifica (CILA, Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) a permessi più complessi come la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o la concessione edilizia. 
  1. Comunicazioni all’ENEA o all’agenzia delle entrate. Per lavori che impattano l’efficienza energetica, la normativa richiede che venga inviata una comunicazione specifica all’ENEA. Per tutti gli altri lavori, è sufficiente una comunicazione all’Agenzia delle Entrate. 

Ricorda che la dichiarazione dei lavori e la relativa documentazione dovrebbero essere presentate nella dichiarazione dei redditi dell’anno in cui i lavori sono stati completati, utilizzando i moduli specifici previsti per queste detrazioni. Questo processo garantisce che tu possa beneficiare della detrazione fiscale suddivisa in più anni, come previsto dalla legge.

Preventivo per il bonus ristrutturazione 2024

Autorizzazioni per lavori di ristrutturazione: guida completa ai permessi necessari 

Ottenere le necessarie autorizzazioni per lavori di ristrutturazione è un passo cruciale che assicura la conformità dei lavori alle normative locali e nazionali. A seconda della natura e dell’entità dei lavori pianificati, il tipo di permesso richiesto può variare. 

  1. Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA)
  • Adatta per manutenzione ordinaria che non modifica la struttura dell’edificio. 
  • Non necessita di approvazione, ma solo di una notifica al comune di competenza. 
  1. Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
  • Necessaria per lavori che alterano la distribuzione degli spazi o l’aspetto esteriore. 
  • Consente di iniziare i lavori immediatamente dopo la notifica, soggetta a verifiche di conformità post-inizio lavori. 
  1. Permesso di costruire
  • Richiesto per ristrutturazioni che comportano modifiche sostanziali alla struttura portante o aggiunte di volumi. 
  • Richiede l’approvazione del progetto da parte del comune prima dell’inizio dei lavori. 
  1. Autorizzazione paesaggistica
  • Necessaria per interventi in aree soggette a vincoli paesaggistici o in prossimità di beni culturali. 
  • Richiede un’approvazione specifica che valuta l’impatto del progetto sull’ambiente circostante. 

Ad ogni modo, è consigliabile avvalersi del supporto di un tecnico qualificato, come un architetto o un ingegnere, per assicurarsi che la documentazione sia completa e conforme alle normative vigenti.  

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